Se lo dice Einstein...
C’è una nota frase di Albert Einstein che dice “Non tutto ciò che conta può essere contato. Non tutto ciò che può essere contato conta”. Immagina di vederla apparire sulla home di qualche tuo social mentre stavi pigramente scrollando. Improvvisamente questa frase ti colpisce. Ti fa vagamente pensare a qualcosa di profondo. Forse qualcosa che riguarda il non puntare alle cose materiali? O vivere il momento presente? Qualsiasi cosa sia, se lo ha detto Einstein ha ragione!
Ecco. Il punto è che questa frase, esattamente come molte altre attribuite al noto scienziato, non è mai stata detta da Einstein. Era una frase del professore di sociologia William Bruce Cameron e venne collegata ad Einstein negli anni Ottanta.
Quante volte caschiamo in simili errori? Che certo non sono gravi. Una frase bella può colpirci a prescindere dalla corretta paternità.
Ma se davvero vogliamo che qualcosa ci motivi, ci sproni a cambiare… allora dobbiamo andare in profondità.
Sì, ok, lo ammettiamo! Questo articolo è un tantino “meta”. Un articolo su benessere e crescita personale incentrato su riconoscere buoni contenuti di benessere e crescita personale.
Ma il punto è che noi non crediamo di essere perfetti ,rispetto agli altri creatori di contenuti. Solo crediamo fortemente che se hai voglia di usare il web per trovare ispirazione per il tuo cambiamento, allora devi scegliere bene le tue fonti. E andare maggiormente in profondità di una semplice frase che suona bene. Soprattutto se citata male!
Eppure cerchiamo continuamente qualcosa che ci motivi, che ci ispiri a modificare la nostra routine. Che tocchi quel tasto che, finalmente, sblocca tutte le risposte. Per questo spesso cerchiamo qualcuno che ci dispensi saggezza e istruzioni per vivere. Per questo spesso finiamo nella trappola dei guru. Senza capire che abbiamo noi stessi il potere di sbloccare le risposte.
Rinnega i guru!
Ma il punto allora è: ho davvero bisogno di grandi frasi motivazionali anche create artatamente? Frasi che la maggior parte delle volte sono pompate da pagine di pseudo-guru che vogliono solo imbonirci? La risposta che diamo noi, come puoi immaginare, è no. Viviamo in una società che ci confonde e ci lascia atterriti per molti aspetti, e crediamo che avere la guida di un “guru” sia la risposta. Ma non la è. L’imprenditore Rolf Dobelli, autore di L’arte di pensare chiaro, racconta una storiella che funge da parabola per il mondo del benessere e della crescita personale. Immaginiamo di avere centinaia e centinaia di scimmie e di chiedere loro di fare previsioni di borsa. Chiediamo alle scimmie se il Dow Jones salirà o calerà la settimana seguente. Diamo alle scimmie due pulsanti per comunicare la loro decisione. Il pulsante “Salirà” o il pulsante “Calerà”? Dopo una settimana, controllando davvero il Dow Jones scopriremo che magari metà di queste scimmie - che hanno avuto solo il merito di aver premuto a caso un buttone - avevano ragione e l’altra metà torto. Teniamo solo le scimmie che erano nella ragione e ripetiamo la domanda. Dopo una settimana, il gruppo delle scimmie che ci ha “azzeccato” sarà calato ancora. Alla fine dell’esperimento sarà rimasta una sola scimmia. Una sola che per tutta la durata del test avrà sempre e solo dato la risposta giusta. E sempre a caso.
Cosa accadrebbe a questa scimmia, chiede Dobelli? La scimmia illuminata avrà l’attenzione dei media. Tutti cercheranno di capire le abitudini del primate. Quando si alza la mattina? Quante ore dorme? Come fa a essere così abile ed efficace? Magari verranno intervistati anche i suoi amici per sapere se il nostro eroe la mattina mangia una banana o tre.
Dopo un anno avremo le librerie con scaffali pieni di libri dai titoli come Le Sette Abitudini della Scimmia Efficace.
Questa storia è paradigmatica perché, andiamo, quante volte siamo caduti in questa trappola?
Quante volte abbiamo vissuto il bias di credere che qualcuno fosse il nostro guru solo perché ce lo dicevano i media, o i social, o l’editoria? E noi ciclicamente abbiamo seguito i consigli, o le routine o le diete di questo e di quello, senza pensare a cosa era giusto per noi. E ogni volta trovandoci a fallire e sentirci inadeguati?
E poi, a noi, il termine “guru” non piace per niente. Dà l’idea di qualcuno che si pone su un piedistallo, che si crede intoccabile nel suo sapere, e che sotto di sé ha un consorzio simile a una setta.
Piuttosto preferiamo il termine “maestro”. Ma anche in quel caso, bisogna fare attenzione. Anche quando si parla di maestri bisogna stare attenti a evitare le trappole dell’intelligenza.
Come scegliere i maestri in un mondo di guru
Leggendo testi come The Intelligence Trap di David Robson possiamo apprendere come mai sia pericoloso affidarsi a tutti coloro che si pongono come sia arduo anche trovare un buon maestro. Come sia arduo scegliere anche i nostri possibili insegnanti. Come possa essere un errore dare fiducia a persone di estremo successo o intelligenza.
Alcune nozioni che emergono dai saggi come quelli di Robson sono:
- L’intelligenza delle persone non è necessariamente un tratto positivo. Può portare a conseguenze negative. Qualcuno di estremamente intelligente può stimarsi troppo e dunque ritenersi infallibile. E questo può portare l’individuo a commettere errori gravi. In caso dell’ingegnere di un ponte, ad esempio, a errori catastrofici.
- L’ultra-esperienza in un settore non è necessariamente un tratto positivo. Chi è estremamente esperto in un’area rischia di avere una visione limitata, poco incline al problem solving, legata solo al proprio “orto” e poco spronata ad ascoltare gli altri
- Il mondo è troppo indulgente con le persone considerate di successo. Le persone che sono efficaci nel loro campo, se scoperte di fronte a un errore (fosse anche aver commesso qualcosa di illegale) vengono perdonate più facilmente. Vengono considerate ancora persone degne di stima che hanno solo “commesso un inciampo”
Persone che hanno credenziali enormi e un curriculum eccezionale in un determinato campo sono certo meritevoli della nostra stima. Ma perché dovremmo fidarci di loro per avere consigli in ogni aspetto della nostra vita? Perché dovrei cercare citazioni di Einstein su come dare valore alle cose? Einstein era una persona estremamente dotata, ma ho davvero bisogno dei suoi consigli su come gestire la mia vita? Dovrei davvero sapere da Napoleone o da Churchill come gestire, che ne so, un matrimonio? Sempre dalle “trappole dell’intelligenza” scopriamo che anche molti Premi Nobel della storia - subito dopo aver vinto il premio - hanno formulato teorie che hanno scosso la loro stessa comunità scientifica. Molti di loro, subito dopo aver vinto il premio, sono stati rinnegati o considerati pericolosi. Eppure, ehi, erano Premi Nobel. Non dovremmo fidarci di loro? No, proprio perché magari la vincita del premio ha gonfiato il loro ego e scatenato le trappole dell’intelligenza.
Qual è dunque la chiave? La chiave è che un buon maestro non deve essere qualcuno di successo. Non deve essere il maggior esperto di Dow Jones della storia. Non deve essere un Premio Nobel o un vip miliardario. Questa affermazione può suonare strana, ma contiene molta verità. Soprattutto se pensi che nel web il rischio di incontrare falsi guru è altissimo. Moltissimi “guru” ti diranno che seguendo il loro metodo potrai diventare come loro: vivere a Dubai e guidare una Lambo. Ma che ne sai, tu, se la Lambo l’hanno noleggiata? E se la famosa Dubai è in realtà il loro appartamento di Besnate?
Cerca la saggezza
Ma fatte queste premesse, qual è allora la soluzione? Se pseudo-guru vogliono farci da imbonitori, chi sono le vere guide? Se anche le persone intelligenti spesso fanno errori, dicono cavolate e potrebbero darci pessimi consigli, che fare?
Insomma di chi dovremmo fidarci? La risposta è semplice: di noi stessi. Ma bisogna arrivarci per gradi.
Noi dobbiamo diventare maestri di noi stessi ma non perché abbiamo la pretesa di apprendere tutto da soli. O meglio, non sarebbe insensato apprendere alcune cose da soli. L’esperienza stessa, la lettura dei nostri errori e dei nostri traumi, tutte queste cose ci permettono di far sì che la nostra vita sia già maestra.
Ma è certo giusto affidarci a qualcuno per imparare strategie di crescita e di benessere, no? E in un mondo di pseudo-guru e maestri poco affidabili, devi solo sperare di incontrare saggezza. Per trovare una persona saggia, devi tenere a mente questi due passi:
- Cerca di capire qual è la tua area di miglioramento. Esattamente, in cosa vorresti crescere? Vuoi essere motivato solo da frasi e cartoline brillanti o fare davvero un passo in avanti? Cerca di capire se cerchi una di queste categorie di crescita: mentale, economica, spirituale, emozionale, fisica. A questo punto saprai anche restringere il cerchio e capire quali esperti, quali specialisti, quali libri dovranno essere la tua bussola.
- Capisci che i maestri possono essere a un passo da te. Già. Potrebbe non servire cercare frasi motivanti di Will Smith o Tesla, e nemmeno seguire pagine che dopo che hai messo like si metteranno a spammarti prodotti miracolosi. Potrebbe non servire abbonarti a corsi iper-costosi. Esistono persone intorno a noi da cui possiamo imparare. Persone al nostro stesso livello che stanno facendo un percorso di crescita e possono darci consigli. Persone più in alto di noi, che hanno già raggiunto il livello economico o fisico o mentale che desideriamo. E che possono darci le loro chiavi. O veri e propri maestri di vita, persone la cui saggezza ci illumina, ci ispira e ci trasforma. In tutti i casi, mai idealizzare. Rimani aperto di mente. Apprendi da chi ti sta intorno e sii sempre pronto a superare i tuoi insegnanti.
Fatto questo ,cosa rimane?
Rimane da fare quello che dice l’antico adagio “Se incontri il Buddha sulla strada, uccidilo”.
La nostra speranza verso di te è che tu - seguendo anche gli studi che abbiamo citato oggi - riesca a rigettare ogni dottrina e ogni lavaggio di testa. E che tu riesca a sviluppare un percorso di evoluzione interiore. Innanzitutto facendoti aiutare dagli altri, ma senza idealizzare nessuno. Nessun maestro è eterno, anche per questo va “ucciso” (ehi, metaforicamente si intende!). Le persone che ci accompagneranno in questo sentiero non sempre ci seguiranno per tutto il cammino. Ho visto persone molto focalizzate su loro stesse che nel giro di qualche anno hanno cambiato psicoterapeuta o nutrizionista o personal trainer. Che hanno sperimentato altri strumenti, come l’agopuntura o la kinesiologia. Per crescere dovrai farti aiutare e sperimentare diverse cose. Non idealizzare il coach o counselor appena trovati. Magari nel giro di qualche mese il vostro lavoro insieme sarà finito e tu avrai già bisogno di altro. Avrai già “ucciso quel Buddha”.
Devi concentrarti su di te, non sull’idealizzazione di presunti maestri. Tu sei la chiave.
Se deleghi a qualcun altro la tua crescita, investi in questa persona tutte le energie che dovresti investire su di te. Cerchi altrove gli strumenti che magari hai già dentro. Hai più difficoltà nel capire i tentativi di manipolazione. Sei un adulto, non un bambino. Dunque non devi dipendere, ma sfruttare con sapienza e astuzia. Suggi tutto il sapere che trovi nel mondo ma non dipendere dalle perle di saggezza di nessuno.
Dipendere dal Buddha blocca le tue intuizioni più geniali, la tua più intima accensione. Per questo devi ucciderlo, se lo incontri sulla strada. Per non dipendere da lui.
Per continuare sulla tua strada in piena autodeterminazione.
Consiglio pratico: sentiti a disagio
In uno dei suoi discorsi pubblici, Sadhguru dice che “Chiunque ha letto un capitolo della Bibbia può porsi come guru” e come ci siano moltissimi guru che ci promettono che andrà tutto bene e che ci daranno ogni chiave, eppure noi continuiamo a faticare negli aspetti più basici della vita.
Il consiglio pratico che intendiamo darti sulla scia dei consigli di Sadhguru è: accorgiti di chi non ti fa sentire a tuo agio.
Se abbiamo detto che un maestro non deve essere né ricco né un Premio Nobel, è anche vero che un maestro non deve essere una persona né dolce né piacevole. Il maestro saggio è colui che con la forza dell’onestà e dell’impegno riesce a tirarci fuori dalla nostra zona comfort. Il maestro saggio quindi, ci fa penare davvero! Certo, ci permette di compiere il percorso da soli, di arrivare da soli alle risposte, ma per farlo ci sprona. Crede in noi e ci porta a faticare. A studiare, allenarci, provare, riprovare, rialzarci se ci siamo caduti. Difficilmente con un maestro accanto ci sentiremo a nostro agio. Chi davvero ci vuol vedere crescere, forse ci farà soffrire. Forse si farà odiare.
E i suoi insegnamenti li capiremo, magari, solo dopo molto tempo. Ma al contempo, egli o ella non sarà egoista. Non anteporrà il proprio ego alla tua crescita personale. Non farà in modo di dirti “Fai come dico io, perché solo il mio metodo funziona!”. Il vero saggio saprà di essere un Buddha temporaneo e che, dunque, prima o poi tu dovrai superare i suoi metodi, sostituirli e proseguire sul tuo cammino con altri saggi. Ma intanto ti avrà fatto fare molta strada, anche quando pensavi di non esserne in grado.
Il modo per riconoscere un vero maestro può essere proprio questo.
Stai sentendo solo quello che vuoi sentirti dire o sei davvero fuori dalla comfort zone?
Insomma, stai crescendo davvero o no?