I 10 migliori libri di crescita personale da leggere oggi
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Come amo citare molto spesso, “La crescita personale fa schifo”. Il termine stesso d’altronde, “crescita personale”, ispira un giusto senso di diffidenza nella maggioranza delle persone, evocando le solite immagini un po’ patetiche di guru dell’ultima ora che provano a rifilarti un sacco di stupidaggini, magari a carissimo prezzo. Tuttavia, come amo affermare altrettanto spesso, la crescita personale, di per sé, potrebbe anche essere un’arte estremamente nobile (forse le serve un altro nome, così da avere “una chance per ricominciare”?). Tutto ciò che ha come scopo una migliore gestione del sé, e un’elevazione mentale e filosofica può essere nobile, purché ovviamente sia onesto intellettualmente e non rinneghi la complessità del problema che cerca di trattare. Ma soprattutto, purché inietti un senso di autodeterminazione in chi ne fruisce, anziché di dipendenza tossica dal guru di turno (e con questi ultimi criteri abbiamo già probabilmente tagliato fuori un buon 80% di tutto il materiale a tema degli ultimi cinquant’anni). E così ecco, in un mio tentativo di “filtrare il segnale dal rumore”, quelli che credo siano i dieci libri di crescita personale più sensati da proporre oggi. Qualcosa che, oltre a rispettare i criteri visti sopra, spero possa fornirvi delle “nuove idee fondanti” con cui iniziare un percorso denso di gratificazione e significato, indipendentemente dalla vostra età, da chi siete, da dove vi trovate:
Prototipazione, schemi con possibili visioni future, e altri principi di design, applicati alla costruzione di sé. Bill Burnett, Executive Director del Design Program a Stanford, ha scritto questo libro che, a mio avviso, meglio di tanti altri riesce a rispondere alla classica domanda: “ma cosa posso fare della mia vita?”. Un approccio straordinariamente pragmatico e fondato; niente fuffa, solo strumenti pratici interessanti e sensati e, alla sua base, forse il miglior insieme di principi di teoria delle decisioni mai raccolto in un libro. Da leggere rigorosamente con quaderno a lato, per prendere note e applicarne i fondamenti ogniqualvolta vogliamo ripensare parte della nostra esistenza.
La crescita esponenziale in termini di diffusione e prestazioni della tecnologia di consumo ha profondamente plasmato le nostre esistenze, fino a produrre una considerevole quantità di effetti collaterali imprevisti. Così in "Minimalismo digitale" il professor Newport ci fornisce degli strumenti e una filosofia di uso della tecnologia ottimizzato e ben calibrato, che ci consenta di ripristinare il paradigma di “tecnologia al nostro servizio”, invece del contrario. Banale magari, ma a mio avviso vitale; dopotutto, siamo biologicamente ancora i cacciatori-raccoglitori di qualche millennio fa, e il rischio che una simile iperstimolazione tecnologica “bruci” tutti i nostri circuiti di ricompensa e gratificazione è sempre dietro l’angolo. Una vera e propria “piccola bibbia per la contemporaneità”.
Tim Ferriss rimane uno dei migliori divulgatori a tema crescita personale e lifehacking di sempre. Qualunque sia il momento storico, riesce ad anticipare i trend e farsi portavoce di idee interessanti e innovative sullo sviluppo e sull’ottimizzazione di sé. In particolare, in questo “Il segreto dei giganti”, Ferriss riporta le sue trascrizioni di innumerevoli podcast e interviste a imprenditori, star e innovatori di ogni genere. E così, le idee che emergono in questo “malloppone” sono spesso brillanti, sperimentali e dirompenti. Un vero e proprio “manuale da portare sempre con sé” (peso permettendo, viste le 400 e passa pagine), sfogliare, consultare, interrompere e riprendere a proprio gusto, per provocarsi con una “proposta di rottura” ogni volta che ci si sente intrappolati nella propria “bolla di banalità”.
Non so se questo si può classificare come “libro di crescita personale” (ma mi perdonerete se la mia definizione è piuttosto larga, e va a includere tutto ciò che include spunti rilevanti per la crescita di sé), ma “Da Zero a Uno” di Peter Thiel è un libro sul mercato e sulle startup sensato e brillante. Non sono pienamente d’accordo con la sua visione delle aziende e del lavoro in generale (Thiel fa parte di un gruppo della Silicon Valley che letteralmente “vive di lavoro” e quindi di settimane lavorative ininterrotte e piena dedizione alla propria azienda). Tuttavia reputo un principio essenziale per la crescita intellettuale quello secondo cui non si deve essere d’accordo con ogni singola parola di un autore per apprezzarlo (affermazione di cui fare tesoro mille volte in più in un'epoca come la nostra, fatta di fazioni, attacchi "ad personam" e discussioni ultra-polarizzate). Infatti i discorsi di Thiel sull’innovazione e sul futuro rimangono oro in una contemporaneità dove alcuni di noi hanno “rinunciato a sognare il futuro”, e per questo procedono “a tentoni, cercando solo di difendersi al meglio dall’emergenza successiva”.
Trovo questo libro un “must” perché incorpora tutto ciò che reputo sano e sensato in termini di intelligenza emotiva e autoterapeutica: non forzarsi a essere, pensare o sentire qualcosa di diverso da ciò che si è, pensa, sente; ma piuttosto, guidare e lasciarsi guidare dai propri impulsi, per poi così capire come domarli efficacemente. I principi di teoria psicoterapeutica contenuti in questo libro hanno un che di profondamente orientale, e a mio avviso forniscono degli eccellenti spunti con cui guidare, e guidarsi, verso un’esistenza più sana e gratificante. È un vero e proprio “manuale fondante” nell’approccio a sé. Forse il libro più importante della lista.
Anche questo libro, come “Da Zero a Uno”, non è propriamente un libro di crescita personale e non è un tipo di testo con cui si può facilmente concordare in ogni suo passaggio. Tuttavia, mi piace Taleb proprio perché è un autore sfidante, “aggressivo”, spesso quasi insensato nel suo voler provocare un certo tipo di élite intellettuale, e lo status quo che quest’ultima rappresenta. Forse il merito maggiore di Taleb è proprio nel fatto che si può trarre un enorme valore dal non essere d’accordo con lui. E così, in questa sorta di “grande manuale sul rischio e sull'incertezza", il filosofo ci guida in quella che è al contempo una critica alla contemporaneità e una nuova visione del mondo; una speranza di nuova società in cui l'aleatorio e l'imprevedibile non sono solo accettati, ma abbracciati come componenti fondamentali. Il che fornisce spunti straordinariamente dirompenti sulla crescita di sé, sulla finanza, sull’imprenditoria e su mille altri campi del sapere. Probabilmente il libro più "nutriente" della lista.
“Flow”, assieme al forse meno noto “La trappola della felicità”, rimane uno dei “manuali fondanti” nell’ambito psicologico e autoterapeutico. Forse, l'unico vero "capolavoro" della lista. L’autore dal nome impronunciabile infatti, nella sua “ricerca dell’esperienza ottimale”, ci guida in uno straordinario viaggio tra stilemi culturali, principi di comportamento e meccanismi cognitivi, al fine di definire il concetto di "flow" o “flusso”, a mo’ di punto di partenza per un’esperienza esistenziale ottimale. Consapevole del nostro “vivere come se fossimo stati gettati nel mondo”, Csikszentmihalyi ne ispeziona possibili rimedi e cure, introducendo tantissimi concetti interessanti, come quello di “entropia cognitiva”, ossia il generale stato di disordine nel nostro sistema di pensieri e credenze. Una lettura imperdibile, eccellente per capire di più su di sé, e fornirsi gli strumenti con cui comporre la propria "esperienza ottimale”.
Nonostante a mio avviso questo libro affronti solo un sottoinsieme di ciò che va trattato in ambito instaurazione abitudini, “Atomic Habits” rimane uno dei volumi fondanti per chi è alla ricerca di un approccio trasformazionale alla propria vita. Forse un po’ prolisso in alcuni esempi pratici, il suo rimane un messaggio assolutamente potente e chiaro: le piccole abitudini, attraverso un principio di “interesse composto” (iper-semplificato, ma tant’è), possono portare a cambiamenti significativi. Questo, e altri principi importanti, come quello (neanche più così rivoluzionario, ma comunque fondante) basato sul puntare a sistemi più che a risultati, o sul creare una armonia tra abitudini e identità, vanno a costituire una lettura essenziale, potente; sicuramente non perfetta, ma incredibilmente preziosa per tutti coloro che cercano un approccio semplice e pragmatico al proprio desiderio di cambiamento.
Non lo definirei strettamente un libro sulla finanza, né sugli investimenti; potrei però chiamarlo il miglior manuale di "intelligenza economica" esistente lì fuori. La quotidiana gestione del denaro non è certamente materia semplice ed è schiava dei nostri peggiori "bias". Questo libro pertanto si propone di offrire suggerimenti semplici, eppure straordinariamente pertinenti e sensati, attraverso cui guidarci nell'intento di amministrare al meglio una delle risorse più critiche della nostra esistenza. Amo lo stile di Housel perché riesce a coniugare brillantezza e complessità con un ottimo stile di scrittura, e una capacità innata di farti mettere in dubbio i tuoi quotidiani schemi con poche frasi ben congegnate. Probabilmente, la lettura più piacevole e divertente dell'intera lista.
Questo è un libro straordinariamente importante per comprendere la contemporaneità. Anna Lembke, professoressa di psichiatria a Stanford ed esperta di dipendenze, ci offre una prospettiva brillante e lucida sul mondo in cui viviamo; in particolare, sottolineando come l’iperstimolazione che ci avvolge ci abbia resi quasi tutti dipendenti nei confronti della dopamina, il neurotrasmettitore associato a sensazioni di piacere, motivazione e gratificazione. E così, il suo discorso sulle dipendenze non si limita al “classicissimo” droga e alcool, ma si estende a quelle meno evidenti ma altrettanto insidiose: social media, shopping online e binge-watching di serie TV. Questo libro è assolutamente fondamentale per capire uno dei meccanismi-base della nostra biologia, per approfondire il tema delle dipendenze e, proprio come nel caso di “Minimalismo digitale” di Newport, per innalzare un muro difensivo contro una delle più grandi trappole del mondo moderno: quello di normalizzare le dipendenze "imposte" dall'oggi. E lo fa non attraverso semplici consigli su come "staccare la spina", ma proponendo strategie concrete per riequilibrare il proprio rapporto con la dopamina e ridurre così la propria dipendenza dalla "perenne iperstimolazione". Essenziale per recuperare un senso di autodeterminazione nell'oggi.
Conflitto di interessi! Sì, ma non raccomanderei mai un libro se non fossi assolutamente certo della qualità del lavoro alla base (e ricordate che, qualora non doveste essere d’accordo, la nostra politica di “soddisfatti o rimborsati” garantisce per voi). Neurohacking è il risultato di due anni di comparazione dati dai più importanti studi neuroscientifici pubblicati negli ultimi 30 anni, e integrazione con i più rilevanti principi filosofici e psicologici, al fine di offrire una prospettiva più ampia sul funzionamento del nostro cervello. Volete imparare a schermarvi dall’iperstimolazione da dopamina? Questo libro vi spiega come fare. Volete instaurare nuove abitudini, o interromperne di dannose? Questo libro vi fornisce spunti ancora più estesi e completi di “Atomic Habits”. Volete apprendere più rapidamente? Sentirvi più energici e felici? Dormire meglio? Imparare a estrarre le informazioni di "maggiore qualità" dalla vostra memoria mentre siete sotto stress? Non importa in quale fase della vita vi troviate, o quali sono le sfide che vi attendono: “Neurohacking" è qui per fornirvi una guida scientifica, sensata, completa, che riporti , al centro della vostra esperienza i vostri sogni e il vostro desiderio di condurre un’esistenza di qualità.
Leggere è magnifico, e lì fuori è letteralmente pieno di volumi densi di sapere, che non fanno altro che attendere di schiudersi alla nostra esperienza. Tuttavia, prima ancora di cercare il “libro perfetto” con cui potenziare la vostra quotidianità (che sì, non deve appartenere necessariamente a questa lista; ricordate pur sempre che ogni lista è personale), mi sentirei di dirvi: imparate prima, di ogni altra cosa, ad essere ricettivi e critici. Esplorate non solo gli spunti presenti nei libri, ma quelli annidati nelle cose più irrilevanti, nei dettagli, nei posti in cui non avreste normalmente mai guardato. E soprattutto, imparate a sfidarli, a contestarli, a dubitare e a mettervi in dubbio. Provate sempre a tenere a mente: solo integrando ricettività (e quindi curiosità) e un forte spirito critico, e abituandovi a implementare questi principi in ogni componente della vostra esperienza potrete anche trarre il massimo da ogni volume a cui sceglierete di dedicarvi. Altrimenti, anche la lettura stessa rimane una "virtù per la virtù"; o peggio, una vuota attività da "instragrammare e dimenticare".
Ci vediamo alla prossima!
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Danilo Lapegna
CEO e Founder del "Kintsugi Project"