Innanzitutto… cos’è l’approccio Lean?
C’è un motivo se l’azienda Toyota rimase sulla cresta dell’onda anche in periodi di grave crisi per il settore automobilistico. L’approccio filosofico al lavoro, usato da Toyota, ha fatto sì che il gruppo crescesse esponenzialmente. Un approccio filosofico basato sull’efficienza, sulla riduzione di tutto ciò che è superfluo, sulla risoluzione dei problemi. Un approccio che, come bussola principale, ha il concetto di kaizen, ovvero il miglioramento continuo.
L’approccio Toyota venne studiato anche in altri Paesi del mondo e trasformato in un modello business, chiamato Lean proprio perché punta a “snellire” i processi di ogni azienda e ridurre gli sprechi.
Noi abbiamo sempre creduto che il Lean possa essere un mindset che va bene per le aziende, ma anche per ogni essere umano. Sharon Visser, autrice ed esperta di lean transformation, scrisse così a proposito della sua esperienza in Toyota: la Lean è in grado di toccare le persone non solo migliorando le loro performance come dipendenti, ma cambiando le loro vite.
Attenzione! Con questo non intendiamo assolutamente dire che tu debba vivere la tua vita come se fossi una azienda. La tua vita non è una catena di montaggio. Non devi obbligare te stesso a task giornaliere o deadline. Non hai meeting trimestrali dove devi cazziarti se sei andato male. Insomma, no: il nostro scopo non è instillarti l’ansia da prestazione.
Il nostro scopo è dirti: ehi, guarda qui. C’è un metodo che ha fatto crescere molte aziende e ne ha salvate altrettante che erano in crisi. Un metodo che si basa su risolvere i problemi e raggiungere obiettivi.
In fondo non è questo il segreto del benessere quotidiano? Risolvere i propri problemi e raggiungere i propri obiettivi?
Auto-miglioramento continuo
Utilizzare un approccio testato, studiato e di comprovata efficienza è sempre la cosa migliore. Se non altro per fare esperimenti. Non è detto che la scuola Lean debba piacerti, ma puoi almeno provarla. Seguire un metodo pratico - basato su concetti e prassi precisi - è comunque meglio che seguire consigli di pagine a caso che sciorinano citazioni decontestualizzate di Coelho o Bruce Lee, unite a frasi fatte. Frasi fatte come: Concentrati sui tuoi goal, non sugli ostacoli! Abbandoni i falsi amici! Tira fuori il tuo talento! Sfama il lupo interiore giusto!
Ok, tutte cose giuste. Ma come devo farlo? A questa domanda in pochi hanno risposta (e in molti hanno invece link a programmi per farti guadagnare da casa, chissà come).
Tim Urban, autore del famoso TED Talk Inside the mind of a master procrastinator fa una importante riflessione sulla nostra condizione di stasi rispetto all’auto-miglioramento. Urban spiega che quando devi fare qualcosa ma non hai una scadenza, non sei aiutato dal Mostro del Panico che possa riportarti sulla retta via e rimettere al timone la tua parte razionale. In effetti noi ce la caviamo nei piccoli task (una tesina da consegnare, una relazione da preparare) ma sui grandi progetti della vita tendiamo a rimandare sempre. Il nostro miglioramento personale viene sempre rimandato proprio perché non ha una scadenza, ma è legato alla nostra stessa intera vita. E così, i piccoli passi che dobbiamo fare tendiamo a non farli. E quella famosa dieta la inizieremo sempre lunedì prossimo.
Questo atteggiamento può causare rimpianti (e quello del rimpianto è un altro tema di cui abbiamo avuto modo di parlare):
L’ottica Lean invece ti spinge a intervenire subito. Tutto si basa sullo standard. Esiste uno standard ideale, che è quello che vorremmo essere. La persona che vorremmo, anzi che potremmo essere. Se siamo sotto questo standard c’è un problema, che va analizzato e risolto. E qui siamo nel mondo del problem solving. E se raggiungiamo questo standard? Allora vuol dire che non dobbiamo fermarci. Possiamo ancora migliorare. Superarlo. E qui siamo nel mondo del kaizen.
Taiichi Ohno, ingegnere che contribuì all’esplosione di Toyota, diceva “Il progresso non può essere generato se siamo soddisfatti della nostra attuale condizione”.
Come approccio alla vita non è male, no? Punta a crescere e a non ritenersi mai arrivati. E questo ci aiuterà anche a non essere mai superbi.
Il metodo DAMI
Ma se abbiamo detto che consigli random e frasi fatte non ci piacciono, quali tecniche Lean possiamo usare pragmaticamente nella nostra vita? Le tecniche Lean sono decine e decine, e passano da mostrarti come risolvere i problemi a mostrarti come essere più produttivo. Vi è ad esempio lo strumento del Kanban per gestire i propri impegni al meglio. La filosofia S.M.A.R.T per decretare i propri obiettivi.
Ma oggi vogliamo parlarti di un metodo meno noto e più utile su larga scala. Il Metodo DAMI.
Ovvero: Define, Achieve, Mantain, Improve.
L’errore umano più spesso compiuto è quello di partire dalla fine. Ovvero “voglio migliorare”. Senza sapere esattamente in cosa e come, si punta solo a buttarsi a capofitto in qualche esperienza trasformativa. Iscriversi in palestra o cercare un Master a occhi bendati. Una falla logica simile ti porterebbe a fare cherry picking di piccoli miglioramenti che però non ti trasformano mai, perché non sei consapevole di dove sei partito e dove vuoi arrivare. Questo, alla lunga, causa solo frustrazione.
Il Metodo DAMI è invece fondamentale per un vero kaizen. Con il DAMI si definisce uno standard da raggiungere. Lo si raggiunge e lo si trasforma in qualcosa che si può mantenere, ripetere, prevedere. Non appena avviene questa magica stabilità, si prova infine ad alzare la barra. Attenzione! Lo rispieghiamo: questo non vuol dire vivere in perenne ansia da prestazione. Ma vogliamo tu ti renda conto che il tuo valore è infinito. Che tu puoi fare molte cose se ti metti di impegno. Sarai sorpreso di sapere fin dove puoi spingerti. E il DAMI intende proprio regalarti questa sorpresa.
Il DAMI è un tool cruciale per molte aziende che vogliono essere competitive, ma puoi essere usato anche nella tua vita di tutti i giorni. Devi solo:
Define, definire. Stabilire il tuo stato attuale e uno stato ideale da raggiungere. La tua attuale condizione e la tua aspettativa. Aspettativa che magari non sarà del tutto realistica e dovrai aggiustare col tempo. Ma da qualche parte devi pur partire. Dunque definire è il primo step. Come puoi andare lontano se non sai nemmeno da dove stai partendo? Hai presente quei film dove il tizio si guarda allo specchio e ha, accanto, la foto dello sportivo cui vorrebbe assomigliare? In un attimo ha coscienza del sé di partenza e del sé in potenza. Quello è definire.
Achieve, raggiungi. Questi step vanno seguiti come fasi. Fasi della vita. Parentesi esistenziali da vivere una dopo l’altra, senza overlap e con il giusto ordine. Quando sei nella fase “achieve” devi fare di tutto per raggiungere il tuo risultato. Per diventare la persona che vuoi diventare. Qualora la aspettativa iniziale avesse tratti irrealistici, puoi sempre aggiustare il tiro e comprendere la reale achievability. Di sicuro questa fase sarà sorprendente e miracolosa perché ti accorgerai che puoi farcela. Puoi raggiungere i tuoi standard se ti metti di impegno e arriverai a un punto in cui sarai incredulo guardando a che livello eri pochi mesi prima, e dove sei adesso.
Maintain, mantieni. Questa è una terza fase. Non devi accavallarle. Solo dopo aver raggiunto devi impegnarti a mantenere. Questo è l stesso approccio che usano i nutrizionisti, se ci pensi: prima ti pesano (define), poi ti aiutano a raggiungere il peso ideale (achieve) e poi ti danno una dieta di mantenimento. Anche quello è DAMI, ma si può applicare a qualsiasi cosa tu voglia modificare nella vita. Fosse anche un’abitudine o un modello comportamentale. Perché il miglioramento metta le radici nel tuo spirito, devi mantenere i risultati per un lungo periodo di tempo. Se dopo aver raggiunto il tuo obiettivo tornerai alla vita di prima, a cosa sarà servito ogni tuo sforzo? Se dopo aver completato una routine sportiva o di detox tornerai agli stessi vecchi vizi, che lezione stai dando alla tua motivazione? Attenzione però: il mantenimento tollera gli sgarri e i momenti di relax! Quelli sì! Anzi, li garantisce. Non appena avrai raggiunto il tuo standard e capito i segreti per mantenere, allora non dovrai vivere a stecchetto. Non dovrai vivere preda di perenni fioretti o cilici o torture auto-inflitte. Potrai essere rilassato.
Improve, migliora. Questa è proprio una di quelle fasi che le pagine di consigli triti e ritriti tendono a sottovalutare. Tutti ti parleranno di raggiungere “il massimo, il top, la vetta”. Come se esistesse, poi, questa vetta. La vetta non esiste. Esistono diversi standard che puoi di volta in volta sfidare. Diverse versioni di te stesso attraverso cui passare. Esiste migliorare sempre. Cambiare, modificare. Crescere, insomma.
Quando hai raggiunto e mantenuto uno standard, prova a capire se puoi fare meglio. Lo sappiamo, è la parte meno facile di tutte. Ma il vero essere umano che punta al benessere è colui che non si accontenta mai di ciò che mantiene. Se ha risolto un gap (e dunque è passato da una versione di sé a una migliorata) allora ne crea un altro lui stesso. Voglio migliorare ancora! Evolvermi ancora!
Del resto, una perla Lean fra le più belle è: se sei troppo a tuo agio e sugli allori, allora vuol dire che non stai imparando nulla.
Consiglio pratico: Trova un nuovo hobby
Il consiglio pratico per mettere ordine in tutta questa marea (apparentemente ingovernabile) di cose da fare è questo: parti dal trovare un nuovo hobby.
Spesso quello che ci ferma dall’automiglioramento è il fatto che ci guardiamo allo specchio e siamo ancora lo stesso individuo di sempre. Che fa le stesse scelte, che ha la stessa faccia, che guadagna allo stesso modo e che fa ogni giorno la stessa strada per andare al lavoro.
Trovarti un nuovo hobby può essere un modo per spostarti dalla tua zona comfort. Per spezzare il grigiore e darti nuova linfa.
Puoi trovare un nuovo hobby che sia una vecchia passione con la quale riconnettersi, o magari una nuova, mai sperimentata, in cui tuffarsi.
Trovare un nuovo hobby ti porterà a creare nuove routine (alzarsi prima la mattina? Andare una sera a settimana a un corso?). Ti porterà a conoscere persone nuove, con tutti i benefici del caso. E ad accorgerti che puoi migliorare. Che puoi rispolverare antiche velleità o apprenderne di nuove.
Ricorda il motto: è molto più facile agire fino a ottenere un nuovo modo di pensare, piuttosto che star lì a pensare a come ottenere un nuovo modo di agire.
Trovare un nuovo hobby, muoverti, metterti alla prova, essere in mezzo alle persone. Sarà uno sprono essenziale per la fase di “Define”. Per dare il via al tutto. Anche per renderti conto che la tua fase di partenza non è così buia come pensavi.
Il DAMI ti aiuta anche a mettere le cose in prospettiva. Come amiamo dire noi, magari il bicchiere della tua vita, in questo momento, non è mezzo pieno o mezzo vuoto. Ma è solo della misura sbagliata.