Come diventare REALMENTE fortunati, strumenti pratici

Come diventare REALMENTE fortunati, strumenti pratici



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Spero che, leggendo il titolo di questo articolo, tu non abbia pensato che ora io mi dedichi a folclore e superstizione. Un articolo su come attirare la fortuna? Avrai pensato che sia diventato folle e che voglia propinarti consigli a base di ferri di cavallo e cornetti. Invece nulla di tutto ciò. Cambiare la propria sorte e attirare una buona, fortunata energia non ha nulla a che vedere con il paranormale. Anzi, è un topic supportato da ricerche scientifiche ben precise. Una fra tutte quelle di Richard Wiseman, autore di un testo che ho letto dal titolo "Luck Factor". Wiseman ha creato un campione di ricerca raccogliendo individui baciati dalla buona sorte e individui molto scalognati. Risultato? Si può trasformare la sfortuna. Tutto si basa sul pensiero, sul comportamento e sui nostri modelli del mondo. 

 

Si parte con un po' di autoconsapevolezza

Se hai iniziato a leggere questo articolo è perché ritieni di non avere abbastanza fortuna, quindi forse stai passando un momento no, un momento particolarmente sfortunato e colmo di difficoltà. La prima cosa da fare è adottare quello che io chiamo un "pensiero evolutivo": acquisisci consapevolezza che ogni nostro pensiero o emozione è (probabilmente, in parte) il risultato di antiche pulsioni che hanno permesso ai nostri progenitori di sopravvivere attraverso le ere. E quindi, si tratta di qualcosa di intrinsecamente adattivo che può essere rielaborato, ripensato, ricalibrato per tornare ad essere adattivo. Basta la decisione (difficilissima), di comprendere che la nostra prospettiva attuale "non è tutta la storia". Spesso nella vita un piano andato storto ha cambiato le nostre esistenze ma... in meglio! Un esempio banale può essere perdere un treno ma incontrare a quel binario, poco dopo, la persona della tua vita. Perdere quel treno è stata quindi una scalogna o una grande occasione?

Ma soprattutto, ricorda che la sofferenza che stai provando è comune a molte altre persone, non la stai vivendo solo tu. Non sei solo nell’universo e già questo può aiutarti, perché vuol dire che: 1) Non sei un'anomalia, e 2) Che c'è probabilmente un mondo di informazioni, soluzioni, idee che possono essere acquisite per mitigare i tuoi problemi. A volte basta veramente cercare!

Poi, altro spunto: se le cose stanno andando male, non vuol dire che, a catena, ogni altra cosa andrà male! Si tratta del solito, classico "bias dell'eterno presente", ossia della nostra tendenza cerebrale a proiettare la nostra condizione presente anche sugli eventi futuri. E tutto ciò... semplicemente maschera la realtà delle cose! Rende più esile il nostro "cono" di attenzione e ci impedisce di cogliere nuove soluzioni, opportunità, possibilità. Ci rende spesso, letteralmente, ciechi di fronte alle fonti di ricchezza più palesi, più evidenti. 

 

Massimizza la varianza

Eccoci al punto focale del mio articolo. Ecco perché ti ho preannunciato che nulla di quello che ti avrei detto riguardava paranormale e credenze popolari. Se vuoi buona fortuna, devi guadagnartela. Indipendentemente dalla fase che credi di stare attraversando devi trarre il massimo da ogni esperienza che ti capita davanti. Non hai scuse. Devi provare a "succhiare la vita fino al midollo" e non perdere nemmeno una chance di essere felice e migliore. Sempre Wiseman dice che le persone fortunate creano, notano, agiscono. Le persone fortunate sono spesso quelle che si buttano e ci provano. Essere eternamente ansiosi e pavidi può portare a perdere occasioni di vita. A non stringere le giuste relazioni. A rinunciare a un evento che avrebbe potuto dare visibilità. Quindi tu mi dirai: ma se io sono ansioso e per natura non ho scelta, allora? Ce l’hai eccome. Perché a te è chiesto uno sforzo in più: fare cose che ti spaventano ogni giorno. Ma puoi farle. E facendole attirerai ancora più fortuna di coloro che questo genere di spirito ce lo hanno naturalmente, ovvero gli estroversi e gli impulsivi. Ma devi buttarti.

Un mio carissimo mentore tendeva a ripetermi che troppi di noi tendono a vivere di rimpianti. Banale, ma verissimo! E i rimpianti nascono da tutte le occasioni cui abbiamo voltato le spalle, da tutte le volte in cui abbiamo scelto di minimizzare la quantità di ricchezza e varietà delle nostre giornate. Il mondo è pieno di opportunità. Un nuovo gruppo di persone da conoscere, un invito a cena, un colloquio di lavoro, un concorso, un provino, una gara, un corso, uno stage. Ogni cosa può essere foriera di quel "bit" di verità aggiuntiva che cambierà le cose in meglio, ma è necessario acquisire una mentalità da avventurieri, da esploratori. Rimpiangerai ogni azione che non hai svolto proprio perché magari la fortuna di cui eri alla ricerca... era proprio lì! In una di queste azioni. Aumentare la varianza nella vita è fondamentale: più tentativi fai, più esplori, più visiti, a più cose dai una chance e più possibilità avrai di ottenere risultati positivi. È una questione matematica: aumentando il numero di tentativi, puoi aumentare le probabilità di successo nel complesso. E la matematica, signori, non si può battere!

 

Guarda un po' meglio!

La realtà in cui viviamo, spesso, non è altro che la realtà filtrata da ciò che scegliamo di vedere. Il nostro cervello non è progettato per essere un osservatore imparziale. Anzi, il cervello è selettivo, limitato, e soprattutto... fazioso! La mente tende a focalizzarsi sugli schemi che già conosce, sulle paure che già percepisce, sui limiti che ha già interiorizzato. Ed è proprio in questa inclinazione che si nasconde una delle maggiori trappole della nostra esistenza.

Lo psicologo Richard Wiseman, nelle sue ricerche sulla fortuna, ha svelato un fenomeno interessante: molte persone "sfortunate" passano la vita ignorando le opportunità che hanno sotto gli occhi. Potresti pensare che la fortuna sia una questione di casualità o destino, ma in realtà è questione di consapevolezza e, soprattutto, di osservazione attiva. Banale ma vero: persone abituate a focalizzarsi su ciò che non va, su ciò che manca, finiscono per trascurare le tante possibilità che il mondo offre loro ogni giorno. Non è raro sentir parlare di individui che, camminando per strada, non si accorgono nemmeno di una banconota da cento euro a terra. Sembra incredibile, eppure è così: la mente, in preda a ansie o pensieri negativi, diventa cieca alle ricchezze — letterali e metaforiche — che la circondano.

E non è solo una questione di pessimismo o ottimismo. C'è un altro paradosso affascinante: la paura del successo. Molti di noi, inconsciamente, temono di avere successo, perché il successo non solo "sfida" ciò che sappiamo di noi stessi, ma porta con sé nuove responsabilità, nuove sfide, e la possibilità di fallire a un livello ancora più alto. È come se ci fosse un meccanismo di auto-sabotaggio che scatta nel momento in cui vediamo un'opportunità troppo grande o troppo bella per essere vera.

Come possiamo quindi allenarci a "guardare un po' meglio"? Una chiave importante risiede sicuramente nel riprogrammare il nostro approccio all'osservazione. Prima di tutto, occorre imparare a fermarsi. La frenesia delle nostre vite moderne ci ha disabituato al silenzio, alla riflessione, alla capacità di vedere davvero ciò che ci circonda. Prenditi dei momenti per rallentare, per osservare senza giudizio, senza preconcetti. Prova a uscire dalla tua "zona di conferma", quella zona di comfort che il cervello costruisce attraverso la ripetizione di schemi abituali. Dopodiché, "concedi" alla realtà di essere anche qualcosina in più, e qualcosina di meglio, di ciò che le tue ansie, paure o insicurezze sembrerebbero suggerire. Facile magari detta così; questa visione può essere spesso confusa con l'ingenuità e un'illusione di ottimismo. Ma la differenza è sostanziale: non si tratta di sperare ciecamente in ciò che non esiste, ma di aprire lo sguardo a tutto ciò che c'è, e che normalmente tendiamo a ignorare.

Wiseman ha condotto un esperimento in cui chiedeva alle persone di contare il numero di fotografie su un giornale. La maggior parte, presa dal compito, ignorava completamente un grande annuncio a tutta pagina che diceva: "Fermati di contare, ci sono 43 fotografie". La domanda da porsi più spesso, pertanto, qui emerge prepotente: quante volte hai scelto di ignorare annunci simili?

 

La natura eternamente "polare" dell'esistenza

Cambiare prospettiva. Ricordarsi di non essere gli unici. Comprendere che non viviamo in un eterno presente. Massimizzare la varianza. Guardare alla realtà con mente sufficientemente aperta da "concederle" anche di darci qualcosa di più bello o utile di quanto avremmo potuto credere. Questi concetti sono tutti fondamentali, ma non possono essere certo acquisiti dopo la breve lettura di un articolo. Richiederanno le giuste meditazioni e sperimentazioni, ma ehi, sono convinto che sia qualcosa a cui valga la pena dedicarsi. Voglio però lasciarti con un ulteriore messaggio. Potrebbe non bastare da solo, ma spero che la sua forza sia nella proprio sinergia con gli altri principi e strumenti pratici che ti ho illustrato finora. Ripeto, so bene che se hai letto questo articolo è perché non ti ritieni la persona più fortunata del mondo. E sicuramente seguire i miei consigli qui sopra non sarà facile. Ma ricorda: ogni esistenza ha necessariamente momenti di picco e momenti di calo, anche profondo. Se la nostra vita fosse rappresentata da un grafico, sarebbe una montagna russa impazzita. Ma anche, per questo, incredibilmente interessante. Non potrai mai evitare queste flessioni della linea. Solo, prova a non disperarti quando sei giù e fai del tuo meglio per "costruire, conservare e accumulare" quando sei al top. Le persone fortunate non sono tali perché il destino dà loro occasioni migliori. Non è tanto quel che ti viene dato dal destino, ma come riesci a sfruttarlo a fare la differenza. Banalissimo, ma quante volte riusciamo a integrare efficacemente questa convinzione nelle nostre giornate? Anche le filosofie taoiste ci insegnano che la vita è fatta di cicli: in un momento di sfortuna potrebbe essere necessario solo aspettare il prossimo ciclo positivo. Non è una verità magari assoluta, o scientifica, ma in certe occasioni può essere un modello utile per comprendere il mondo. Qualsiasi cosa ti dia il destino, tu farai del tuo meglio per trasformare ogni dono in fortuna!

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Danilo Lapegna

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